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Immagine del redattoreIl Ricordo di Sé

Le tre forze


Tra una forza attiva che determina un’azione e la forza contraria che le si oppone, si sviluppa una terza forza che ne deciderà l’esito.


Se voglio cucinare una torta, forze contrarie potrebbero essere l’assenza di un ingrediente importante, il forno rotto, un contrattempo come una telefonata, la dieta.

Secondo la terza forza che si creerà o che saprò creare per me stessa, l’azione potrà avvenire e farlo in un certo modo.


Se il mio vicino è in casa e può prestarmi l’ingrediente, o un conoscente può fare un salto a riparare il forno, o dico alla persona che ha chiamato che la richiamerò, o trovo una ricetta a basso contenuto calorico, queste terze forze mi consentiranno di fare la torta come avevo intenzione di fare.


Altrimenti si apriranno alternative. Potrò decidere di fare la torta domani e oggi cucinare un’altra cosa, potrò uscire a comprare gli ingredienti o direttamente una torta, potrò arrabbiarmi perché non sono riuscita a fare quello che volevo.


In ogni momento è in atto una triade di forze, più o meno visibili. In ogni momento, come in una partita a scacchi, abbiamo l’opportunità di muovere la terza forza più congeniale allo scopo. Altre forze verranno mosse per noi.


Questo approccio mi aiuta a lavorare con i centri superiori per cui tutto è opportunità. Le forze contrarie non sono punizione od ostacolo, ma parte del gioco.

La pratica del riconoscere, usare e creare le tre forze avviene nel momento e in realtà non necessita una conoscenza teorica, anche se la teoria aiuta lo sviluppo del maggiordomo e il lavoro sulla macchina.


Quando i centri superiori sono ingaggiati con la realtà, essi riconoscono l’energia degli idrogeni e sanno dove andare.


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